Isola di Creta: l’arrivo a Heraklion

Partenza strana quest’anno. Di lunedì, il 15 agosto, con un caldo afoso e ancora gli spritz della sera prima che mi danno il mal di testa.

Aeroporto Marco Polo, Venezia. C’è un bel po’ di gente questa volta.

Veramente entusiasta per la partenza, non faccio che pensare a tutto quello che potrà succedere in questo viaggio. Il secondo, con previsioni di lunga durata. 

L’idea è quella di passare le vacanze qui, e poi fermarsi qualche mese. Giusto per capire se si può fare, se è il posto per noi.

Ah, dove? Creta, la quinta isola del Mediterraneo per dimensioni. C’ero stata anche qualche anno fa e mi era piaciuta. Era ottobre quella volta, quindi niente mare.

Atterriamo alle 23 passate. Un taxi ci porta a quella che avrebbe dovuto essere la nostra dimora per la prima sera: the Youth Hostel. Come immaginavo ma non speravo, ci saremmo fermati in questo ostello anche nelle notti successive, a causa della scarsa disponibilità di alloggi. 

Apro una piccola parentesi sui badget da viaggio. Se posso permettermi di viaggiare tanto, è perché lo faccio con badget molto bassi, e in genere riesco sempre a trovare una stanza, un b&b, un hotel, a buon prezzo. 

Quest’anno però la Grecia è stata decisamente presa di mira e questo ostello è la nostra unica possibilità.

Il posto è comunque carino e abbastanza pulito, il prezzo poi è buono: 17 euro per notte, a persona.

La gentile signora della reception ci propone un dormitorio misto (per chi non è dell’ambiente, una stanza dove dormono sia donne che uomini, anche se vi garantisco che di solito sono tutti uomini). L’idea non sembra male, il dormitorio è sul tetto, all’aperto, sotto una semplice tettoia. Si possono vedere le stelle, i palazzi, gli aerei sopra la testa. Wild and free. 

“It was an experience” dico alla signora della reception il giorno dopo, mentre le chiedo se ha un letto nel dormitorio femminile.

Il primo giorno è dedicato alla scoperta del territorio. Ci spostiamo nelle vie di Heraklion, capitale di Creta, osserviamo persone e luoghi, cerchiamo di evitare il sole cocente.

Una passeggiata fino alla fortezza veneziana (d’obbligo), e poi pranzo con moussakà e dolmades.

porto di Heraklion, Creta

Ricordo ancora quando assaggiai per la prima volta i dolmades. Era il 2015, la mia prima volta a Creta. Mi stavo spostando in auto, in qualche paesino di cui non ricordo il nome, di quelli che si trovano viaggiando nel centro dell’isola.

Avevo bisogno di un bagno e mi fermai in un locale che non dava molto l’aria di essere aperto al pubblico. Vi domanderete perché, ma spesso a certe domande non ci sono risposte precise. La curiosità, forse.

Sembrava più un garage, alcune pareti erano demolite e altre erano in costruzione. All’interno alcuni uomini erano seduti attorno ad un tavolo, giocavano a carte. Non c’erano luci accese, e dietro il bancone stava un uomo anziano dallo sguardo gentile.

Decisi che non era quello il momento di farsi domande, e usai il bagno.

Uscita, vidi la curiosità negli occhi di quelle persone. Mi sedetti ad un tavolo e mi portarono vino e dolmades. Il vino sembrava aceto, e anche i dolmades erano inaciditi.

Il mio ricordo di quella pietanza non era quindi il migliore che si possa avere, ma qui oggi a Heraklion la mia opinione dei dolmades cambia. Una vera specialità, una prelibatezza assoluta.

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Ciao, sono Aurora - blogger, copywriter e minimalista creativa.
Nella vita scrivo, viaggio, imparo, sbaglio e pongo rimedio agli sbagli.
Amante degli anni '80, della musica new wave e del buon vino.

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