Siamo arrivati a L.A. tre giorni fa. Vi racconto com’è andato il viaggio e le peripezie intercorse, dall’imbarco a CDMX ai controlli della frontiera USA.
Il volo
Il volo ci è costato in tutto circa 200 € a testa. Partenza da Città del Messico alle 10.20, arrivo a Los Angeles previsto per le 12.00 locali (ci sono 2 ore di fuso orario rispetto al Messico, dove sarebbero state le 14.00). Siamo arrivati in aeroporto alle 7.00, e ce l’abbiamo fatta giusti giusti coi tempi a passare i controlli. Questo perché prima di tutto avevo una piccola questione da risolvere.
Qualche settimana fa mi sono accorta di aver perso il visto per la permanenza in Messico, e avrei dovuto passare all’ufficio migraciòn per sistemare l’affare: pagare 594 pesos (25 €) e farmi dare un visto sostitutivo. Mi ricordo ancora di quanto sono andata in panico quando ho scoperto di non averlo più. D’altronde, è necessario per soggiornare in Messico, anche se nessuno me lo aveva mai chiesto. Vorrei sottolineare, a mia discolpa, che è un foglietto facilissimo da perdere, soprattutto se lo confondi tra gli scontrini del portafoglio.
Ma non bastava. Un altro imprevisto mi attendeva al banco dei check-in: il mio biglietto sorteggiato per un controllo extra di sicurezza. Così, prima di imbarcarmi, ho anche dovuto mostrare quello che avevo nello zaino, passare il metal detector e togliere le scarpe per far controllare le suole. Piccole avventure da viaggiatori!
Frontiera USA
Il volo è durato tre ore circa, molto tranquillo. Così come tranquilli eravamo noi, finché non siamo arrivati al controllo di frontiera USA. Il poliziotto di turno ci ha fatto diverse domande, compreso il motivo del nostro viaggio, la durata e le nostre condizioni economiche. Non convinto della nostra versione, ci ha mandato da certi suoi colleghi per un interrogatorio. Separati.
Come nei film, ci siamo preparati la versione comune della storia, per risultare il più credibili possibili. Non avevamo nulla da nascondere, ma non era una bella situazione, soprattutto perchè non avevamo un biglietto di uscita dal Paese.
Dopo un’ora di interrogatorio, e dopo che abbiamo acquistato il biglietto di uscita davanti a loro, ci hanno finalmente rilasciato. Nel frattempo, abbiamo rischiato di perdere i nostri bagagli, che chissà da quanto tempo stavano girando sul rullo. Recuperati, ce ne siamo andati di corsa!
Primi passi a Los Angeles
Siamo andati quindi a Venice Beach, dove pensavamo di alloggiare per i primi giorni. Non sapevamo però che i prezzi per gli alloggi in quella zona sono molto alti: alla fine abbiamo optato per un alloggio a nord di Marina del Rey, nemmeno tanto economico, ma il meglio che siamo riusciti a trovare, considerando anche la nostra enorme stanchezza. Eravamo anche senza connessione, non avendo ancora la Sim. Usare un bar come Internet Point mi ha fatto fare un salto negli anni ’90.
Non mi sono mai sentita così povera come da quando sono a Los Angeles. Tutto ha dei prezzi altissimi, soprattutto per noi che veniamo da una lunga esperienza in Messico, dove ci andava anche abbastanza di lusso, evidentemente.
Il giorno successivo al nostro arrivo ci siamo trasferiti in un altro ostello, il più economico che abbiamo trovato: 23 € a notte per un letto in dormitorio. Per farvi capire, a Città del Messico si trovano ostelli a 7 € a notte. E pure con la stanza singola!
Ora che siamo qui, ci stiamo ambientando in questo nuovo mondo, ben diverso da dove eravamo prima. È entusiasmante, un sogno che si avvera, ho sempre sognato la California.
Sta andando alla grande.
Nei prossimi giorni visiteremo un po’ la città e i luoghi di attrazione, a breve aggiornamenti.
Bye!
