Da quando sono tornata dal Cairo non ho scritto molto, e mi dispiace. Ho iniziato un nuovo lavoro che mi prende molto tempo, non c’è altro motivo. Ora sono qui a scrivere e riempire questo foglio di nuovi pensieri, giusto qualche aggiornamento sul mio stato.
Mi sono fermata. Da quando sono partita con il mio zaino da 70 litri sulle spalle e nient’altro, a maggio 2021, non mi ero mai fermata. Adesso, poco prima della primavera, ho fatto un pit-stop nella casa dove sono cresciuta, a Breda di Piave.
Un motivo c’è, ed è che avevo bisogno di “settarmi” mentalmente, ristabilire qualche equilibrio perduto (il buon sonno, ad esempio) e capire a che punto ero. Nel frattempo ho cercato lavoro, l’ho trovato, e non mi dispiace. Soprattutto perché lavoro online, col mio computer e nient’altro, e questo mi permette di spostarmi fisicamente, mantenendo l’attività.
Mi prende molto tempo però, e ho lasciato un po’ indietro i miei progetti personali.
Ma non mi arrendo, quindi eccomi qui, a rinfrescare un pochettino il mio blog.
A breve vi racconterò di un piccolo viaggetto che farò, questa volta in Italia. Vi parlerò del mio Paese, del mio bellissimo Paese che spesso viene così tanto sottovalutato. Vedrete.
Nel frattempo sono qui, il giorno di Pasqua, a scrivere da una stanza nuova, illuminata da caldi raggi che filtrano attraverso bianche tende ricamate.
Non ho ancora capito se è il mio posto qui, oppure no. Se fino ad un anno fa ero convinta non lo fosse, oggi non lo posso più dire con certezza. È la casa in cui sono cresciuta, quella dove ho avuto tutte le mie crisi da studentessa mai abbastanza brava. Quella in cui ho dei ricordi bellissimi della mia nonna (nonna Carmen) che teneva l’orto e le galline, che preparava i pranzi di famiglia e comprava sempre aranciata Guizza e Mottarelli per i nipoti.
Questa casa è cambiata molto e troppo spesso negli anni, non è più quella in cui giocavo con i miei gatti in giardino, vicino al mio albero di gocce d’oro. Non so più se è il mio posto.
È solo che ci sono affezionata.
Ma il mio viaggio non è finito. Voglio vedere ancora un sacco di posti e fermarmi solo quando non ce la farò più.
Non so di preciso quando ripartirò, non sono una che pianifica nel lungo termine, nemmeno nel medio. Forse neanche nel breve. Quindi, visto che mi piace lasciare che le cose accadano perché devono accadere, mi farò guidare dal mio istinto: saprà certamente indicarmi la strada, al momento giusto.
Vi terrò aggiornati.
Un abbraccio 🙂