Storie dal Cairo

Dopo le particolarità sul Cairo (di cui vi ho parlato nell’ultimo articolo), voglio raccontarvi qualche altro aneddoto sulla mia permanenza nella capitale egiziana. Ecco le mie “storie dal Cairo”.

Certificati di matrimonio e turismo sessuale

Ho scoperto un’altra cosa particolare che accade qui. O meglio, in Egitto.

Spiando tra le clausole di Airbnb, ho letto che le coppie egiziane, e in generale arabe, devono presentare un certificato di matrimonio. La cosa mi ha incuriosito, e ho chiesto spiegazioni al mio host. Mi ha confermato che è così: non solo le coppie arabe, ma anche coppie in cui una sola delle due persone è araba o egiziana. 

Esiste una sorta di legge egiziana che lo impone, ma è più che altro una “legge morale”. Che qui tutti rispettano per un motivo ben preciso. Ecco cosa mi ha spiegato Abdallah.

In Egitto, in particolare nelle zone del Mar Rosso, esiste turismo sessuale di giovani ragazzi egiziani. Molte donne europee tra i 40 e i 50 anni, si recano a Marsa Alam e Hurghada per trovare questi ragazzi. Li avvicinano, gli offrono bibite e oggetti. E altro. 

Questo è il motivo per cui gli host vogliono vedere un certificato di matrimonio. Perchè quando non c’è, può trattarsi di prostituzione, e questo può creare disagio a chi ospita. 

Questa storia mi ha trovato impreparata: non ne avevo idea. Succede in molte parti del mondo, purtroppo, ma che ci fosse anche qui è una novità per me.

L’appartamento sul Nilo

Eccoci alla rubrica “Piccoli disagi di viaggio”. Per chi mi legge da un po’, sa che in ogni posto in cui vado c’è sempre qualche problemino con gli alloggi. Vi ricordate il mitico viaggio a Las Vegas?

Nulla potrà superare quell’avventura (o disavventura!), ma anche qui al Cairo ho qualcosa da raccontarvi. 

L’appartamento in cui alloggiamo è lungo il Nilo. Siamo sul tetto, la vista è bellissima. Siamo proprio di fronte a Zamalek, il quartiere cosmopolita dell’isola di Gezira. Niente da dire sulla posizione. Certo, il vicinato non è proprio da famiglia del Mulino Bianco. Sembra più che altro di essere a Ciudad Juarèz (guardatevi “Lo sciacallo” per farvi un’idea). Ma ormai questo non mi preoccupa nemmeno più. 

Vista dal tetto sul Nilo e Zamalek. Storie dal Cairo
Vista sul Nilo. Dietro, Zamalek, Gezira. Egitto, 2022

Veniamo al punto: cosa c’è che non va allora? 

Primo, fa molto più freddo di quanto mi aspettassi. Sarà che sono al 5^ piano e tira vento. Che poi questo sarebbe un aspetto secondario, se non fosse per un dettaglio: la casa è piena di spifferi. Intendo dire, dai buchi sui vetri alle finestre che non si chiudono bene. Ho provato con lo scotch (non avevo altro!), ma non funziona. Quindi l’intera casa è gelida. Considerate che la maggior parte delle case qui non ha riscaldamento, perché certo, siamo in mezzo al deserto, dovrebbe far caldo. La salvezza è un unico piccolo termosifone a ruote che mi porto dietro dalla camera al salotto.

Piccolo disagio n. 2: il canto del muezzin. Adoro queste diversità culturali, mi piace vivere in mezzo a persone con abitudini diverse. Una volta, quando partì il canto, mi trovavo proprio vicino ad una moschea. Osservai le persone arrivare da ogni parte della strada, togliersi le scarpe ed entrare a pregare. Il canto del muezzin è il richiamo alla preghiera, e viene fatto 6 volte al giorno. La prima è alle 5:10. Quindi ogni mattina mi sveglio a quell’ora, puntualmente. Perché dovete sapere che il canto si sente molto bene per tutta la città, grazie agli altoparlanti che lo diffondono. Che metto la sveglia a fare? 🙂

Avete avuto esperienze simili? Raccontatemele nei commenti!

Un abbraccio 🙂

aurora
aurora

Ciao, sono Aurora - blogger, copywriter e minimalista creativa.
Nella vita scrivo, viaggio, imparo, sbaglio e pongo rimedio agli sbagli.
Amante degli anni '80, della musica new wave e del buon vino.

Articoli: 47

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *